“La vita che indosso” debutta a Sanremo New Talent (Allnewsitalia)

 “La vita che indosso” debutta a Sanremo New Talent (Allnewsitalia)

Dal libro alla canzone: “La vita che indosso” debutta a Sanremo New Talent Laura Lamarra, in arte Laura Lamy, è stata selezionata per l’audizione del concorso Sanremo New Talent, che segna il suo debutto in campo musicale, con il suo primo brano “La vita che indosso”, di cui è cantautrice.  

Dal libro alla canzone. Il brano è la prosecuzione musicale del progetto iniziato con il libro “La vita che indosso” di cui è autrice. Una produzione pop rock accompagna un testo che, miscelando le voci della metropoli e quelle interiori, è un inno alla vita, alla sua preziosità e ai suoi misteri, un’esortazione ad esprimere se stessi oltre gli stereotipi della società. Nata a Milano, eredita da papà pugliese e mamma veneta, amanti da giovani di gare di ballo liscio e rock & roll, il senso del ritmo e la passione per la musica; dalla danza, alle lezioni di batteria e di canto.  Ma nella vita fa tutt’altro: professionista multidisciplinare, certificata a livello internazionale, ha realizzato progetti importanti, come Expo2015 e ExpoDubai, e da oltre 25 anni aiuta imprenditori e aziende a dare forma e sostanza a idee di business, anche attraverso la comunicazione. La scrittura, in particolare, è una passione che da sempre l’accompagna e sfocia nel giornalismo prima, nella pubblicazione del suo libro poi ed infine nella stesura del brano musicale presentato sul palco del Salotto delle celebrità a Sanremo. Un brano energico che riflette la forza e il coraggio che occorre avere ogni giorno per affrontare la maratona della vita quotidiana, senza farsi fagocitare mente ed anima, specie in una città come Milano, la capitale del business. La società moderna impone ritmi sempre più frenetici e standard prestazionali sempre più elevati e privi di sbavature, spingendo ad una perfezione illusoria e schiavizzante che allontana dalla natura umana e dal proprio sé interiore, costringendo ad “indossare” maschere e a vivere in superficie. Così nel brano “La vita che indosso”, alle voci del mondo che esortano a mostrarsi eroi e wonder women, sempre invincibili e senza alcuna fragilità, l’urlo dell’io profondo risponde con coraggio, forte della consapevolezza del proprio valore, insito nella potenza dell’autenticità. Ed ecco che, libero di esprimersi, senza dover necessariamente aderire a un cliché e un sentire comune stereotipato, balla il suo ritmo e illumina la vita “indossandola” al meglio. 

https://www.instagram.com/lauralamy

La vita che indosso - su Freedomstreet Radio

Lunedì sera a TIME Machine/ Mi Ritorni in Mente Laura Lamy.

Giornalista, Scrittrice, Cantautrice ma soprattutto persona simpaticissima che oltre alla sua valigia dei ricordi piena di grandi successi, ha portato il suo singolo La vita che indosso, che da oggi è anche disco freedom.

Primo singolo di Laura Lamarra in arte Laura Lamy: unconventional business woman, giornalista, scrittrice e cantautrice. Dal libro alla canzone. Il brano è la prosecuzione musicale del progetto iniziato con il libro “La vita che indosso”.  Una produzione pop rock accompagna un testo che, miscelando le voci della metropoli e quelle interiori, è un inno alla vita, un’ esortazione ad esprimere se stessi oltre gli stereotipi della società.

Firmato #FreedomStreetRadio - al link l’intervista completa: La valigia dei miei ricordi - Laura Lamarra, in arte Laura Lamy si racconta attraverso 10 brani ed in particolare il suo primo da cantautrice “La vita che indosso”.

La vita che indosso: dal libro alla canzone

La vita che indosso: dal libro alla canzone

Primo singolo di Laura Lamarra in arte Laura Lamy: unconventional business woman, giornalista, scrittrice e cantautrice. Dal libro alla canzone. Il brano, di cui è cantautrice, è la prosecuzione musicale del suo progetto iniziato con il libro “La vita che indosso”. Una produzione pop rock accompagna un testo che, miscelando le voci della metropoli e quelle interiori, è un inno alla vita, un’ esortazione ad esprimere se stessi oltre gli stereotipi della società.

Donne, che storia!

Donne, che storia!

“Lasciatevi ispirare dalla vita e siate fonte di ispirazione per gli altri. Nella condivisione c’è amore, risorsa di preziosità vitale”.

Sono queste le parole con cui inizia il libro scritto da Laura Lamarra, al suo primo debutto nel panorama letterario uscito la primavera scorsa con “La vita che indosso”, definito “un inno alla vita, alla sua preziosità, alla sua bellezza”; articolo di Veronica Todaro su Il Dialogo di Monza

Per l’articolo completo clicca qui

"La vita che indosso", il libro di Laura Lamarra

"La vita che indosso", il libro di Laura Lamarra

La vita che indosso è un inno alla vita, alla sua preziosità, alla sua bellezza, al suo mistero, alle sue incognite, agli apparenti controsensi, alle svolte improvvise, alle riflessioni sul vivere, sopravvivere o morire.

Una “danza” di luci e ombre, un parlare in codice, un importante fluire . Squilli improvvisi annunciatori di imprevedibili esiti, incontri, colpi di scena, sentimentali e professionali. “Virus” venuti in guerra o in pace, come luci e ombre della dimensione esistenziale, e del “cappello”, materiale o metaforico, che in risposta si vuole indossare.

Dalla finestra spalancata sulla verde vallata, di un piccolo comune della Brianza, ancora acerba di vita e piena di interrogativi e di speranza, guardo alla fascinosa Milano a distanza. Non so ancora cosa fare e quale “cappello” nella vita indossare. Non posso immaginare che sarò per sette anni nel Top Management dell’Expo universale. Da un’Expo Milano che fu (2015), a un’Expo Dubai che sarà (2021), e nel bel mezzo la grande verità. Un altro evento universale, un virus letale, danza, misterioso e silente, tra l’umanità, usando codici di loquacità. Che sia intriso di felicità, come il virus dell’Expo di Milano che fu e di quello di Dubai che sarà, o carico di dolore, come la pandemia del terrore, implica di cambiare. Quale sarà questa volta il “cappello”da indossare?.

« E quando il mistero si fa fitto, a testa alta procedo dritto, indosso il mio “cappello”, nuda di ogni orpello. »